Presentano:

eseguito da

Sabato 4 ottobre 2008 – ore 20.45
Auditorium Scuole Medie - Brebbia (Varese)
I Trovieri dedicano questo incontro ad Angela.
SERENATA - Franz Schubert
Il percorso che il gruppo presenta si snoderà da una breve illustrazione delle diverse realtà brasiliane, al ricordo dei diritti dei bambini fino a poesie, preghiere e pensieri che possano lanciare messaggi di invito ad aprirci a nuove culture, a nuovi bisogni e che ci spingano ad uscire dal nostro angolo nel quale ci sentiamo protetti, sicuri e tranquilli.
E per immergerci meglio nell'ambientazione delle strade che vogliamo percorrere vi leggiamo una frase dello scrittore Jorge Amado che in una delle sue ultime interviste dichiarò
"...Il Brasile è la somma meravigliosa di ogni possibile contraddizione: in ogni uomo veramente brasiliano scorre un sangue ricco di fermenti europei, africani, indios, meticci, ed è proprio questo che rende il Brasile così magicamente colmo di luci ed ombre, così fragile, allegro, violento, e tuttavia così impossibile da dimenticare".
Altri autori scrivono:
"Il Brasile guarda con mille occhi. Sono gli occhi di madri che partoriscono per la strada, di bimbi affidati alla porta del pronto soccorso delle metropoli, dei vecchi sdentati senza età, dei rampolli ricchi e meno ricchi nelle sale da ballo, delle piccole indie con arco e frecce nelle favelas di periferia. La gente sembra sapere da sempre che è così. Trasforma in danza la sua tristezza e beve un liquore forte e limpido che chiama cachaça, Per terra, sui marciapiedi di Rio e di Bahia, disegna stelle col sale e accende candele".
“Gente umile” Chico Buarque de Hollanda
Studio Johann Kaspar Mertz
Ci sono giorni in cui penso alla mia gente
E sento così il mio petto stringersi tutto,
perchè pare che all'improvviso si senta
come un desiderio di vivere senza essere riconosciuto.
Come quando io passo in un sobborgo,
da qualche luogo su di un treno arrivato,
E lì, sento come un invidia di questa gente
Che va avanti senza nemmeno di che contare.
Sono case semplici con sedie nella strada
E sulla facciata scritto che è un lare.
Nella veranda fiori tristi e aridi
Come l'allegria che non sa dove posare.
E lì sento una tristezza nel petto
Come un dispetto che io non possa condividere,
Ed io che non credo, prego Dio per la mia gente.
È gente umile.. che voglia di piangere!
In Brasile si fondono 3 anime: l'anima bianca del portoghese cattolico che comandava, decideva e professava il suo culto alla luce del sole.
Poi l'anima nera dello schiavo portato in catene, domato con il ferro, che divenne, con la sua robustezza e le sue fatiche immani, il pilastro della produzione minerario-agricola che condusse il Brasile all'età adulta.
Infine l'anima rossa dell'indio, fiero e indomabile, che collaborando o più spesso ribellandosi al bianco oppressore, continuò a popolare il territorio di un amalgama etnoculturale estremamente ricco e vario.
L'anima india, forte e guerriera, sacra nel quotidiano, indivisa e selvaggia nel suo rapporto con la natura, senza tempo, dagli occhi puliti e insondabili, dal cuore istintivo e vergine".
“L’indio” - Caetano Veloso
Préludes n. 1 - Heitor Villa-Lobos
Un Indio scenderà da una stella colorata e brillante
da una stella che viaggerà ad una velocità strabiliante
e si poserà nel cuore dell'emisfero sud
in America, in un istante chiaro.
Dopo che sarà sterminata l'ultima popolazione indigena
insieme allo spirito degli uccelli e alle sorgenti di acqua limpida
dalla più avanzata delle più avanzate tecnologie
verrà impavido come Mohamed Alì
verrà, l'ho visto io, appassionatamente
tranquillo e infallibile come Bruce Lee
Un indio preservato in pieno nel suo corpo fisico
tutto solido, tutto gassoso, tutto liquido
in atomi, parole, anima, colore
in gesti ,odori,ombre
in luce, in un suono magnifico
in un punto equidistante tra l'Atlantico ed il Pacifico.
Dall' oggetto splendente scenderà l'Indio
ed il modo con cui parlerà, io lo so, non so
come, sarà esplicito.
E quello che in questo momento si rivelera' ai popoli
sorprendera' tutti non per essere esotico
ma perché era sempre stato occultato
quando invece era ovvie
“O mare salato” Fernando Pessoa
Oh mare salato, quanto del tuo sale
Sono lacrime del Portogallo!
Per te navigammo, quante madri piansero,
Quanti figli pregarono invano!
Quante fidanzate aspettarono di sposarsi
Perchè fossi nostro, oh mare!
Valse la pena? Tutto vale la pena
Se l'anima non è piccola.
Chi vuole passare oltre il
Capo Bojador
Deve passare oltre il dolore.
Dio, al mare, il pericolo e l'abisso diede,
ma in esso è che specchiò il cielo.
SWING LOW, SWEET CHARIOT - Wallace Willis - spiritual
Canto del fuoco - Leopold Senghor
Fuoco che gli uomini contemplano di notte, a notte fonda,
fuoco che bruci e non riscaldi, che brilli e non bruci,
fuoco che voli senza corpo, senza cuore, senza casa né focolare,
fuoco di palme trasparente, un Uomo impavido ti invoca.
Fuoco degli stregoni, dov' è tuo padre? dove tua madre? chi ti ha allevato?
tu sei tuo padre, sei tua madre, tu passi senza lasciar traccia.
Non ti ha generato la legna secca, né ti è figlia la cenere,
tu muori e non muori.
L' anima vagabonda si trasforma in te, e nessuno lo sa...
Fuoco degli stregoni, spirito delle acque profonde, spirito dell' aere su di noi,
folgore che risplendi, lucciola che illumini la savana,
uccello senz' ali, oggetto senza corpo,
Spirito della forza del fuoco,
ascolta la mia voce: un Uomo impavido ti invoca!
Batti le mani – melodia africana
Nella cultura popolare Brasiliana un ruolo importante ha la danza e la musica.
Il Samba in particolare, con le sue radici africane che affondano nei secoli ha rappresentato per generazioni di schiavi e poi di uomini oppressi una via per dimenticare.
In molte delle espressioni artistiche Brasiliane (Danza, musica, poesia) è presente una nota di fondo di dolore, che diventa la chiave di volta per la creatività.
“Da quando il samba è samba” - (Djavan)
La Tristezza è padrona,
Da quando il samba è samba è così,
La lacrima chiara sulla pelle scura,
La pioggia che cade nella notte, là fuori.
La solitudine fa paura,
tutto è sempre così difficile!
ma qualche cosa succede ora dentro di me,
cantando io mando via la tristezza.
Il samba crescerà,
il samba non è finito,
il samba non morirà,
qual'è il giorno in cui non ha rispleso.
Il samba è padre del piacere
Il samba è figlio del dolore.
Il grande potere che tutto trasforma.
“Testimonianze di vita vissuta”
Una educatrice ci racconta:
"In Brasile muoiono 50 bambini ogni mille nati.
L'uomo è stato educato a badare alla sua famiglia, a dare loro il necessario; la donna e i figli lo guardano, aspettano. La situazione è difficile e il padre non sopporta d'essere disoccupato e di non poter far niente per la sua famiglia. Allora la abbandona per trovare un'opportunità di lavoro. In pratica, scappa da una situazione che non riesce a reggere: non tornerà più. La madre rimane sola con i figli, magari incinta. A questo punto incarica il più grande ad andare in città e a procurarsi il denaro per il pane, il latte... Così un bambino di nove, dieci anni vive di lavori umili, in genere come lustrascarpe, lavorando tutto il giorno. Questa situazione rimane tale finché il bambino dice: "basta!", e non fa più ritorno a casa. Perché dovrebbe tornarci? non c'è affetto per lui. E inizia l'esperienza di rimanere per la strada e scopre tre cose: può sopravvivere; quello che guadagna è tutto per lui; scopre la libertà e a questa non vi rinuncerà più. Ecco creato il bambino di strada! Ma nella strada cade nelle mani di altre forze, la principale è la droga, il narcotraffico. Ha bisogno della droga per poter andare avanti. Comincia con la colla. Poi deve mantenersi. Non sempre ha la forza per lavorare. Così chiede la carità o ruba. Impara un'aggressività verso gli altri. E quando questo si realizza, sopraggiunge il castigo: la società si arma contro di lui. Molti vi trovano la fine della loro vita per l'intervento degli squadroni della morte, spesso mandati da commercianti perché danno fastidio e rubano. Perché il bambino di strada sta dov'è il commercio, lo si trova dove circola denaro contante.
Lo Statuto dei bambini e adolescenti (ECA), il maggiore coinvolgimento della società civile, i Consigli municipali dei Diritti dei bambini e degli adolescenti e l'adozione di politiche come il Programma di sradicamento del Lavoro infantile (Peti), hanno favorito la riduzione del lavoro infantile nella decade degli anni 90, ma la strada è ancora lunga.
Lo Statuto dei Bambini e degli Adolescenti (ECA) stabilisce che ogni municipio brasiliano abbia almeno un Consiglio Tutelare, composto da 5 membri della comunità locale per un mandato di cinque anni: i consiglieri devono occuparsi dei casi di minori in difficoltà e dell'eventuale ricorso all'istituto.
Una ricerca rivela che solo in sei Stati del Brasile oggi sono presenti i Consigli Tutelari e i Consigli municipali in ogni municipio.
I’VE BEEN WORKIN’ ON THE RAILROAD - spiritual
“Il mio ragazzo” Chico Buarque de Hollanda
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Valzer triste - M. Meurat
Quando nacque il mio ragazzo,
non era il momento di nascere
Già arrivò con la faccia di chi ha fame
Ed io non avevo nemmeno un nome da dargli
Come l' ho cresciuto?
Non lo so spiegare...
Io un po' a crescere lui
E lui un po' a crescere me
Ed alla fine un giorno lui mi disse
Che sarebbe arrivato la!...
Guardalo lì il mio ragazzo
Guardalo! È il mio ragazzo
Ed un giorno arriverà la!
Torna sudato correndo alla porta
Con tanti regali per farmi felice.
Tante collane d'oro, il mio ragazzo!
Che non riesco nemmeno ad infilarmi.
Mi ha portato una borsa,
già con tutto dentro
chiave, libretto
fazzoletto e portafortuna
un portafoglio ed un documento
per finalmente, identificarmi!
Guardalo lì il mio ragazzo
Guardalo! È il mio ragazzo
Ed un giorno arriverà la!
Arriva dalla strada carico:
Un braccialetto, sacco di cemento
Orologio, ruota, registratore...
Io prego fino a quando lui torna
Perchè qui in città questa
Delinquenza è un orrore!
Io lo consolo
Lui mi consola
Lo stringo in braccio
Per farlo addormentare
All'improvviso mi sveglio
Guardo di lato
E quel monello è già andato a lavorare.
Guardalo lì il mio ragazzo
Guardalo! È il mio ragazzo
Ed un giorno arriverà la!
Arriva un giornale con la sua foto stampata
Una benda sugli occhi, e le iniziali
Io non capisco questa gente,
Che fa tutta questa confusione!
Il mio ragazzo nell'erba...
Mi sembra che sta ridendo...
Mi sembra bello!
Ve lo dicevo che arrivava la!...
“O aver” Vinìcius de Moraes
In dia de noviembre - Leo Brower
Resta, al sommo di tutto, questa capacità di tenerezza
Questa perfetta intimità con il silenzio
Resta questa voce intima che chiede perdono di tutto:
- Pietà! perché essi non hanno colpa d'esser nati...
Resta questa voglia di piangere davanti alla bellezza
Questa collera di fronte all'ingiustizia e all'equivoco
Questa immensa pena di se stesso, questa immensa
Pena di se stesso e della sua forza inutile.
Resta questo sentimento dell'infanzia sventrato
Di piccole assurdità, questa sciocca capacità
Di rider per niente, questo ridicolo desiderio d'esser utile
E questo coraggio di compromettersi senza necessità.
Resta questo desiderio di sentirsi uguale a tutti
Di riflettersi in sguardi senza curiosità e senza storia
Resta questa povertà intrinseca, questa vanità
Di non voler essere principe se non del proprio regno.
TRAMONTO SULLA LAGUNA - Rondò Veneziano
“I bambini imparano ciò che vivono” - Doret’s Law Nolte
I bambini imparano ciò che vivono.
Se un bambino vive nella critica impara a condannare.
Se un bambino vive nell'ostilità impara ad aggredire.
Se un bambino vive nell'ironia impara ad essere timido.
Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi colpevole.
Se un bambino vive nella tolleranza impara ad essere paziente.
Se un bambino vive nell'incoraggiamento impara ad avere fiducia.
Se un bambino vive nella lealtà impara la giustizia.
Se un bambino vive nella disponibilità impara ad avere una fede.
Se un bambino vive nell'approvazione impara ad accettarsi.
Se un bambino vive nell'accettazione e nell'amicizia impara a trovare l'amore nel mondo.
“Allegro” da: Sonata in Fa Magg. Georg Philipp Telemann(piano-flauto)
MESSAGGIO DI SPERANZA
“Le quattro candele”
Le quattro candele, bruciando, si consumavano lentamente.
Il luogo era talmente silenzioso,
che si poteva ascoltare la loro conversazione.
La prima diceva:
"IO SONO LA PACE,
ma gli uomini non mi vogliono:
penso proprio che non mi resti altro da fare
che spegnermi!"
Così fu e, a poco a poco, la candela si lasciò spegnere completamente.
La seconda disse:
"IO SONO LA FEDE
purtroppo non servo a nulla.
Gli uomini non ne vogliono sapere di me,
non ha senso che io resti accesa".
Appena ebbe terminato di parlare, una leggera brezza soffiò su di lei e la spense.
Triste triste, la terza candela a sua volta disse:
"IO SONO L'AMORE
non ho la forza per continuare a rimanere accesa.
Gli uomini non mi considerano
E non comprendono la mia importanza.
Troppe volte preferiscono odiare!"
E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere.
...Un bimbo in quel momento entrò nella stanza
e vide le tre candele spente.
"Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese,
io ho paura del buio!"
E così dicendo scoppiò in lacrime.
Allora la quarta candela, impietositasi disse:
"Non temere, non piangere:
finchè io sarò accesa, potremo sempre
riaccendere le altre tre candele:
IO SONO LA SPERANZA"
Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime,
il bimbo prese la candela della speranza e riaccese tutte le altre.
CHE NON SI SPENGA MAI LA SPERANZA
DENTRO IL NOSTRO CUORE...
...e che ciascuno di noi possa essere
lo strumento, come quel bimbo,
capace in ogni momento di riaccendere
con la sua Speranza,
la FEDE, la PACE e l'AMORE.
Valzer - Johannes Brahms
BARCAROLA - Jacques Offenbach
“Aprimi fratello”- Renè Philombè
Ho bussato alla tua porta
ho bussato al tuo cuore
per avere un letto
per avere del fuoco
perché mai respingermi ?
Aprimi fratello !
Perché domandarmi
se sono dell'Africa
se sono dell'America
se sono dell'Asia
se sono dell'Europa ?
Aprimi fratello !
Perché domandarmi
quant'è lungo il mio naso
quant'è spessa la mia bocca
di che colore ho la pelle
che nome hanno i miei dèi ?
Aprimi fratello !
Io non sono nero
io non sono rosso
io non sono giallo
io non sono bianco
non sono altro che un uomo.
Aprimi fratello !
Aprimi la porta
aprimi il tuo cuore
perché sono un uomo
l'uomo di tutti i tempi
l'uomo di tutti i cieli
l'uomo che ti somiglia !
"E il Verbo si fece carne
e dimorò in mezzo a noi
DOLCE È SENTIRE (colonna sonora del film “S. Francesco”) – Riz Ortolani)
Ed ora un angolo tutto per Angela: vi leggeremo alcuni passi da un suo diario intitolato "Diario della gioia", seguirà la poesia "INNO ALLA VITA " di Madre Teresa di Calcutta perché ci sembra rappresentativa della figura e della personalità di Angela e infine una poesia O VECCHIO CUORE, BATTI! del suo poeta preferito Giosuè Carducci. Le musiche commenteranno questi attimi sicuramente toccanti e meditativi.
Da: DIARIO DELLA GIOIA
"Voglio invitarvi alla gioia. In questo mondo c'è tanto dolore e male ed io ne ho avuto una gran dose, devo proprio dire. In tanti anni di malattia e di tristezze varie ho visto il male sotto ogni forma e specie, ma la Fede in Dio e la Sua presenza costante con me e dentro di me mi ha condotto alla gioia. Gesu riassume i 10 comandamenti in uno solo vero: "Ama il tuo prossimo come te stesso".
Se davvero tutti avessimo l'umiltà e la presenza di immedesimarci negli altri, non li giudicheremmo, ma li ameremmo soltanto e non proveremmo invidia, gelosia, inferiorità e tante altre brutte cose. Impariamo ad amarci e rispettarci, non stanchiamoci di aiutarci e quando ci sembra che i nostri sforzi siano vani, allora affidiamo tutto a Dio, in un atto di vero abbandono. Chiamate in aiuto anche la Madonna, che è mamma misericordiosa. Chiedete anche l'aiuto dei santi, il cui esempio ci può solo confortare e spingere ad andare avanti e migliorare. Non dimenticate di pregare; si può pregare ovunque. Ma la preghiera non è solo la recitazione o l'invocazione di parole. Anche il nostro lavoro, la nostra vita è preghiera: se facciamo tutto con onestà e diligenza, al meglio delle nostre forze, allora il nostro agire diventa preghiera. Dio viene glorificato dalle nostre buone azioni.
Vi esorto: non abbiate paura, Dio è misericordioso. Vi invito ad avere coraggio e a resistere, e quando proprio vi sembra di non farcela più, allora pregate, pregate, abbandonatevi fiduciosi al Divin Creatore. E se invece vuol venire a prenderti per portati in cielo, allora sii contento perché avrai la pace eterna"
Tu puoi spargere lacrime perché è andata
Oppure puoi sorridere perché lei è vissuta
Tu puoi chiudere gli occhi e pregare che torni indietro
Oppure puoi aprire gli occhi e vedere tutto ciò che ha lasciato
Il tuo cuore può essere vuoto perché non puoi vederla
O pieno dell'amore che avete condiviso
Tu puoi volgere le spalle al domani e vivere nello ieri
Oppure puoi essere felice per il domani proprio a causa di ieri
Tu puoi ricordarla per ricordare solo che è andata via
Oppure puoi accarezzare il suo ricordo e lasciarlo vivere ancora
Tu puoi piangere e chiudere la tua mente, essere vuoto e voltare le spalle
21 maggio 2002 Angela
Kumbaya spiritual
AVE MARIA - Gioachino Rossini
“Inno alla vita” - Madre Teresa di Calcutta
TEMA DI LEONETTA - Angelo Branduardi
Ama la vita così com'è
Amala pienamente, senza pretese;
amala quando ti amano o quando ti odiano,
amala quando nessuno ti capisce,
o quando tutti ti comprendono.
Amala quando tutti ti abbandonano,
o quando ti esaltano come un re.
Amala quando ti rubano tutto,
o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso
o quando sembra non averlo nemmeno un po'.
Amala nella piena felicità,
o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte,
o quando ti senti debole.
Amala quando hai paura,
o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri
e le enormi soddisfazioni;
amala anche per le piccolissime gioie.
Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci
ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore.
“O vecchio cuore, batti!” Giosuè Carducci
Ad Annie
Batto a la chiusa imposta con un ramicello di fiori
glauchi ed azzurri, come i tuoi occhi, o Annie.
Vedi: il sole co'l riso d'un tremulo raggio ha baciato
la nube, e ha detto - Nuvola bianca, t'apri -
Senti: il vento de l'alpe con fresco susurro saluta
la vela, e dice - Candida vela, vai -
Mira: l'augel discende da l'umido cielo su 'l pèsco
in fiore, e trilla - Vermiglia pianta, odora -
Scende da' miei pensieri l'eterna dea poesia
su 'l cuore, e grida - O vecchio cuore, batti -
E docile il cuore ne' tuoi grandi occhi di fata
s'affisa, e chiama - Dolce fanciulla, canta -
Siamo giunti al termine del nostro percorso; questa vostra presenza insieme a noi, ci dà la forza di continuare, ci fa capire che non è tutto perso, che nel mondo è possibile avere un luogo dove le persone si possono incontrare, possono amare, possono vivere e fanno crescere la speranza.
E per questo vi lasciamo con una breve storiella che il nobel per la pace Shimon Peres ha raccontato a Paolo Coelho
“Il momento dell’aurora” Shimon Peres (da: “Sono come il fiume che scorre” – Paulo Coelho)
" Un rabbino riunì i suoi allievi e domandò loro:
"Come possiamo conoscere il momento preciso in cui finisce la notte e comincia il giorno?"
"Quando, a una certa distanza, siamo in grado di distinguere una pecora da una cane", disse un ragazzino.
"In verità, si può affermare che è ormai girono quando, a una certa distanza, siamo in grado di distinguere un olivo da un fico", replicò un altro allievo.
"Non sono soluzioni particolarmente convincenti"
"Qual è la risposta giusta, allora?" domandarono tutti.
E il rabbino disse:
"Quando si avvicina uno straniero e noi lo confondiamo come un nostro fratello, ponendo fine a ogni conflitto. Ecco, questo è il momento in cuifinisce la notte e comincia il girono".
ALL NIGHT, ALL DAY - spiritual
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Maria Arcuri soprano
Francesco Nizzolini flauto traverso
Rinaldo Enargelico chitarra classica
Ettore Bardelli pianoforte
Coordinamento di:
Alessandra Lazzari
Erminio Valerio Pizzinato
