Maria, la più grande benedizione scesa in tutta la creazione


Ci sono dei giorni in cui i patroni e i santi non bastano
(…)
Allora bisogna prendere il coraggio a due mani.
E rivolgersi direttamente a colei che è
al di sopra di tutto.
Essere arditi. Una volta.
Rivolgersi arditamente a colei che è
infinitamente bella.
Perché è anche infinitamente buona.
A colei che intercede.
La sola che possa parlare con l’autorità di una madre.
Rivolgersi arditamente a
colei che è infinitamente pura.
Perché è anche infinitamente dolce.
A colei che è
infinitamente nobile.
Perché è anche infinitamente cortese.
Infinitamente accogliente.
Accogliente come il
prete che sulla soglia della
chiesa va incontro al
neonato fin sulla soglia.
Il giorno del suo
battesimo.
A colei che è
infinitamente ricca.
Perché è anche
infinitamente povera.
A colei che è infinitamente
alta. Perché è anche
infinitamente discendente.
A colei che è
infinitamente grande.
Perché è anche
infinitamente piccola.
Infinitamente umile.
Una giovane madre.
A colei che è infinitamente giovane.
Perché è anche
infinitamente madre.
A colei che è tutta grandezza e tutta fede.
Perché è anche tutta carità.
Perché è anche tutta speranza.


Fortunatamente i santi non sono gelosi
della santa Vergine.
Sanno bene quale lei sia e quanto il bambino superi
l’uomo in purezza.
Tanto e settanta volte tanto lei supera loro in purezza.
Tanto il bambino supera l’ uomo in giovinezza.
Tanto e settanta volte tanto lei supera i santi in giovinezza e in infanzia.
Tanto il bambino supera l’uomo in speranza.
Tanto e settanta volte tanto lei supera i Santi in fede, in carità, in speranza.

Allora bisogna risalire a colei che è la più imponente.
Perché è anche la più materna.
A colei che è infinitamente celeste.
Perché è anche infinitamente terrestre.
A colei che è infinitamente eterna.
Perché è anche infinitamente temporale
A colei che è infinitamente al di sopra di noi.
perché è anche infinitamente tra di noi.
A colei che è la madre e la regina degli angeli.
Perché è anche la madre e la regina degli uomini.

Lei non è solo la prima fra tutte le donne.
Benedetta fra tutte le donne.
Lei non è solo la prima fra tutte le creature.
Lei è una creatura unica, infinitamente unica,
infinitamente rara.

Charles Peguy

in “Oeuvres poetique”, Pléiade, Paris, Gallimard, 1957