Alcuni passi tratti dal libro “Magnificat, Un incontro con Maria”, di Alda Merini, una delle voci più potenti e prolifiche della poesia contemporanea. L’autrice evoca la Vergine Madre indagandone soprattutto l’aspetto più umano e femminile.


Quando il cielo baciò la terra nacque Maria.
Che vuol dire la semplice,
la buona, la colma di grazia.
Maria è il respiro dell’anima,
è l’ultimo soffio dell’uomo.
Maria discende in noi,
è come l’acqua che si diffonde
in tutte le membra e le anima,
e da carne inerte che siamo noi
diventiamo viva potenza.


Sei la povertà e la ricchezza,
il sogno e la contraddizione,
la volontà di Dio e la volontà dell’uomo,
che tu educhi alla contemplazione.
Il dolore è la tua casa, è la casa del mondo,
eppure tu sei la regina degli angeli,
la regina nostra, la regina di tutti i tempi.


Maria,
ci sono dei venti
che ardono e gemono in noi,
e dividono le nostre intime parti
in tanti flagelli
e ci rompono le ossa
e sono le tentazioni,
i progetti sbagliati,
le orme indisciplinate,
i feretri dei morti
che secondo noi non hanno resurrezione.
Quanto è immodesto l’uomo
che pensa che l’inverno congeli tutto
E non spera nella primavera.
L’uomo beve il proprio odio
come un buon vino,
e più odia e più si sente ebbro
più abbandona
le rive della tua giovinezza.

Alda Merini